Va in scena… lo stadio
Simona Sala
Meno di un mese al fischio d’inizio: sabato 7 giugno la Repubblica Ceca se la vedrà con una delle padrone di casa degli imminenti Europei: la Svizzera. Dopodiché seguirà quasi un mese di schiamazzi, invettive, urla roboanti, trionfi e sconfitte. Come se non ce ne fossimo già accorti da un pez zo: ovunque campeggiano scritte, date, concorsi e inviti a seguire gli Euro 08.Il versatile Ferruccio Caine ro, attore e regista, nonché au tore teatrale, offre il destro a questo avvenimento a modo suo. Lo fa attraverso un mono logo teatrale interpretato dalla brava Alessandra Arlotti, che toglie al calcio, o gioco del pallone, o football,o soccer – ma insomma, ci siam capiti – un po’ della sua sacralità, per restituircelo con ironia e, qua e là, qualche momento di riflessione, mai fuori luogo e co munque in perfetto equilibrio con la dinamica del testo.
Protagonista di Forza e co raggio che il calcio è di pas saggio è un donna che gestice un carretto (ereditato dalla mamma che a sua volta lo ha ereditato dalla nonna) con bir re e panini fuori dallo stadio. Certo, i tempi non sono più quelli di una volta, quando le ambulanti come lei correvano su e giù per gli spalti degli sta di. Oggigiorno tutto è blinda to, i venditori fuori, i sosteni tori e i «dodici milionari in mutande», come li chiamava il povero marito della protagoni sta, dentro. La vita della don na è stata di quelle banalmente esemplari, cariche di quella quotidianità, di piccole grandi gesta che la rendono unica e speciale, sebbene uguale a mi lioni di altre. Lei, calciatrice mancata, è chiamata an che «madre coraggio», sia perché non si lascia insultare nemmeno dagli ultrà più arrabbia ti – «potrei essere la lo ro madre» – sia perché in occasione di violenti taf ferugli, si è messa a elargire ombrellonate in testa a destra e a manca, centrando nella foga anche un malcapitato poliziotto.
Nel monologo di poco più di un’ora scritto da Cainero vi so no poi quegli episodi – crona ca ormai – che hanno infanga to e continuano a infangare il calcio. La protagonista, dall’ir resistibile accento romagnolo, cerca di tirarsi in mente uno degli ultimi malcapitati uccisi per il calcio, ed ecco che si lancia in una sfilza di nomi, da fare accapponare la pelle agli spettatori. Non meno triste an che la causa della morte del marito… Due figli ha la donna, e, co me è facile immaginarsi, avrebbe sognato anche per lo ro un futuro da calciatori, ma il destino ha voluto diversa mente. Sono però dei bravi ra gazzi.
E questo è ciò che conta. La prima del divertente spettacolo avrà luogo il 30 maggio in occasione di quella che si prospetta una serata in solita a Locarno (la replica dello spettacolo è prevista il 31). Come preannuncia il pro gramma, sarà una lotta fra due antagonisti presenti nel l’immaginario di ognuno di noi, ossia Davide e Golia, e « nella parte di Davide si esporrà al terribile pericolo di essere schiacciata dal gigante l’eroica attrice italiana Ales sandra Arlotti. Nella parte di Golia, il mostruoso, devastan te, onnipresente, multimilio nario campionato europeo di calcio » . La serata avrà luogo alla Biblioteca Cantonale e al Teatro Paravento di Locarno. Per i dettagli del programma, vedi box qui a fianco.
Protagonista di Forza e co raggio che il calcio è di pas saggio è un donna che gestice un carretto (ereditato dalla mamma che a sua volta lo ha ereditato dalla nonna) con bir re e panini fuori dallo stadio. Certo, i tempi non sono più quelli di una volta, quando le ambulanti come lei correvano su e giù per gli spalti degli sta di. Oggigiorno tutto è blinda to, i venditori fuori, i sosteni tori e i «dodici milionari in mutande», come li chiamava il povero marito della protagoni sta, dentro. La vita della don na è stata di quelle banalmente esemplari, cariche di quella quotidianità, di piccole grandi gesta che la rendono unica e speciale, sebbene uguale a mi lioni di altre. Lei, calciatrice mancata, è chiamata an che «madre coraggio», sia perché non si lascia insultare nemmeno dagli ultrà più arrabbia ti – «potrei essere la lo ro madre» – sia perché in occasione di violenti taf ferugli, si è messa a elargire ombrellonate in testa a destra e a manca, centrando nella foga anche un malcapitato poliziotto.
Nel monologo di poco più di un’ora scritto da Cainero vi so no poi quegli episodi – crona ca ormai – che hanno infanga to e continuano a infangare il calcio. La protagonista, dall’ir resistibile accento romagnolo, cerca di tirarsi in mente uno degli ultimi malcapitati uccisi per il calcio, ed ecco che si lancia in una sfilza di nomi, da fare accapponare la pelle agli spettatori. Non meno triste an che la causa della morte del marito… Due figli ha la donna, e, co me è facile immaginarsi, avrebbe sognato anche per lo ro un futuro da calciatori, ma il destino ha voluto diversa mente. Sono però dei bravi ra gazzi.
E questo è ciò che conta. La prima del divertente spettacolo avrà luogo il 30 maggio in occasione di quella che si prospetta una serata in solita a Locarno (la replica dello spettacolo è prevista il 31). Come preannuncia il pro gramma, sarà una lotta fra due antagonisti presenti nel l’immaginario di ognuno di noi, ossia Davide e Golia, e « nella parte di Davide si esporrà al terribile pericolo di essere schiacciata dal gigante l’eroica attrice italiana Ales sandra Arlotti. Nella parte di Golia, il mostruoso, devastan te, onnipresente, multimilio nario campionato europeo di calcio » . La serata avrà luogo alla Biblioteca Cantonale e al Teatro Paravento di Locarno. Per i dettagli del programma, vedi box qui a fianco.