Addio sogni di gloria!
Decine di migliaia di persone hanno seguito con entusiasmo le partite della prima settima dell’Euro 2008 in diverse "Fan Zone" della Svizzera. Alcuni di questi ritrovi allestiti appositamente per i tifosi sono però stati disertati, per la rabbia dei commercianti che si attendevano invece lauti profitti.Basilea, Zurigo, Ginevra e Berna hanno superato con brio la prima settimana del Campionato europeo di calcio, caratterizzata dalla forte affluenza di pubblico e dal comportamento quasi esemplare dei tifosi. Le polizie cantonali hanno segnalato soltanto alcune scaramucce, dovute principalmente agli eccessi alcolici.
Gli organizzatori hanno in particolare lodato il comportamento dei tifosi olandesi, che a Berna hanno saputo esprimere il loro folcloristico entusiasmo in modo pacifico. Un successo di pubblico che ha spinto le autorità cittadine a sistemare un terzo schermo gigante per la partita di venerdì tra l’Olanda e la Francia. In occasione dell’incontro tra gli "oranje" e l’Italia, lunedì scorso, nelle due Fan Zone del centro si erano radunati 25’000 appassionati.
Tutto esaurito anche nel perimetro destinato ai tifosi di Plainpalais, a Ginevra, dove l’incontro tra il Portogallo e la Cechia è stato seguito da 45’000 persone.
Fuori per non pagare
Bilancio meno positivo invece per le 16 UBS Arena sparse per la Svizzera, le quali non hanno ancora registrato il pienone.
In grado di accogliere complessivamente 80’000 tifosi per incontro, queste strutture dotate di schermo gigante e di un podio per le manifestazioni culturali hanno sofferto soprattutto a causa del maltempo (in Svizzera ha piovuto praticamente tutti i giorni). In occasione delle partite di domenica scorsa è stato occupato solamente un terzo dei posti disponibili.
Tra i fattori che hanno inciso sui risultati delle UBS Arena vi sarebbero anche il costo eccessivo delle consumazioni (5,50 franchi per una birra e divieto di portare bibite o cibo dall’esterno) e le lacune nella comunicazione degli organizzatori.
A Losanna, una cinquantina di persone sono ad esempio rimaste al di fuori della struttura credendo che l’entrata fosse pagante. Solamente in un secondo tempo sono stati esposti dei grossi cartelli per indicare che i posti a pagamento sono esclusivamente quelli seduti (tra gli 11 e i 16 franchi).
A casa in anticipo
Nell’euforia generale che sta facendo da cornice all’Europeo (tifosi svizzeri esclusi…) sta però emergendo in questi giorni un certo malumore. Ad essere delusi sono i commercianti delle zone riservate ai tifosi di Basilea e Ginevra: a fine giornata, i soldi in cassa sono decisamente meno rispetto a quanto preventivato.
Nella città renana, diversi ristoratori hanno dovuto licenziare del personale. Il dettagliante Migros ha rispedito anticipatamente a casa 80 collaboratori su 300 e chiuso numerose bancarelle nella Fan Zone. «Le vendite coprono a malapena la metà dei costi, senza contare le spese per la merce e i salari», ha detto un portavoce di Migros.
A spiegazione dei suoi modesti incassi, Migros invoca il cattivo tempo, ma anche "l’antipatia" degli addetti alla sicurezza, la scarsa attrattiva delle animazioni proposte e i cattivi risultati della nazionale elvetica.
Dov’è la folla?
Il malcontento si è manifestato anche al "Fan Village" che Ginevra ha allestito appositamente per i campeggiatori nella periferia della città.
Dopo aver sborsato 36’000 franchi d’affitto per le tre settimane dell’Euro, i gestori di bar e ristoranti all’interno del perimetro hanno minacciato di mettersi in sciopero qualora l’affluenza non dovesse crescere.
Invece delle 20’000 persone al giorno promesse dagli organizzatori, fanno notare gli esercenti, il villaggio è stato frequentato da poche migliaia di visitatori, campeggiatori compresi. Anche i commercianti situati nella Fan Zone sono confrontati a cifre d’affari modeste.
«È organizzato malissimo», hanno affermato i venditori, che deplorano carenze a livello di sicurezza, igiene, accesso e pubblicità. «Ci hanno fatto molte promesse che non sono state mantenute», si è lamentato un affittuario di uno stand.
Alcuni commercianti del Fan Village hanno già chiesto dei rimborsi e minacciato di intraprendere le vie legali. Una reazione che ha colto di sorpresa la società che gestisce la zona.
«Abbiamo adottato tutte le misure, fatto della pubblicità nella Fan Zone e pubblicato degli annunci nei giornali per parlare del nostro villaggio», ha indicato Alexandre Afsary di A.P.S.A. Attitude Production, rammentando che i concessionari sono obbligati per contratto a tenere aperti i propri stand fino al termine dell’Euro.
swissinfo e agenzie