22.04.2008 – Swissinfo – Euro 2008: deboli di cuore astenersi

Durante i Campionati del Mondo 2006, il numero di casi per problemi cardiaci è quasi triplicato (remote)
Il rischio di infarto aumenta durante gli incontri di calcio importanti. La Fondazione svizzera di cardiologia corre ai ripari, pubblicando un opuscolo che fornisce consigli per tifare in modo sano.
"Mi si è fermato il cuore!". In bocca agli appassionati di calcio questa esclamazione è solo una metafora. In alcuni casi, però, non si discosta molto dalla realtà.

Che le partite possano provocare uno stress emotivo importante tra i tifosi è risaputo; che questo stress possa addirittura causare un infarto è per contro meno noto.

Eppure questo scenario si verifica più spesso di quanto ci si potrebbe immaginare, come emerge da una ricerca condotta dalla clinica universitaria di Monaco-Grosshadern, in Germania, durante i Campionati del mondo del 2006.

Rischio moltiplicato per tre

I ricercatori hanno esaminato i protocolli medici di 4’279 pazienti ammessi ai servizi d’urgenza degli ospedali della regione di Monaco di Baviera durante i Mondiali e li hanno paragonati ai dati degli stessi periodi del 2003 e del 2004.

Il risultato? Nei giorni in cui giocava la nazionale tedesca, il numero dei casi per problemi di origine cardiaca è stato moltiplicato per un fattore di 2,66.

Durante i quarti di finale e la semifinale disputata dalla "Mannschaft", gli interventi medici per problemi cardiaci sono stati addirittura tre volte superiori a quelli del 2003 e del 2004. Ma non è solo la squadra preferita a provocare palpitazioni: la finale tra Francia e Italia ha pure causato un netto aumento degli infarti.

I ricercatori hanno pure potuto constatare che il calcio sollecita soprattutto i cuori maschili: nel periodo in rassegna, il numero delle urgenze per problemi cardiaci si è moltiplicato per 2,26 tra gli uomini e "solo" per 1,82 tra le donne.

Autore di due studi simili effettuati in Svizzera romanda e in Ticino durante i Campionati del mondo del 1998 e del 2002, Eugene Katz, cardiologo all’ospedale universitario di Losanna, conferma: "Abbiamo potuto constatare un aumento del 60% dei casi di morte improvvisa".

Prevenzione
"Questi studi hanno mostrato che le persone con un cuore debole, che hanno già subito un infarto o che hanno la pressione arteriosa alta sono a rischio", spiega dal canto suo Christa Bächtold, portavoce della Fondazione svizzera di cardiologia.

In vista dei Campionati europei di calcio organizzati dalla Svizzera e dall’Austria, la fondazione ha quindi deciso di pubblicare un opuscolo, intitolato "1-0 per il vostro cuore", per cercare di prevenire simili problemi.

Secondo Eugene Katz, questa campagna di sensibilizzazione della popolazione è necessaria: "Abbiamo potuto constatare che tra il momento in cui cominciano a manifestarsi dolori al torace e quando si chiede aiuto a un parente, al proprio medico o ai servizi d’urgenza passano tre o quattro ore. Quando una persona sta guardano una partita ha tendenza ad aspettare, a rinviare a dopo, ma spesso non c’è un dopo, perché nel 50% dei casi il decesso subentra nelle prime due ore dall’inizio dei dolori".

Igiene di vita
Utilizzando un linguaggio calcistico, l’opuscolo fornisce sei consigli pratici per far sì che al fischio finale sia il cuore ad uscirne vincitore.

Ad esempio, i cardiologi suggeriscono alle persone a rischio di seguire la partita in compagnia di amici, che in caso di emergenza possono chiedere soccorso. "Dribblare" è inoltre molto importante: "Al più tardi alla fine del primo tempo – si legge – fate qualche passo! O per lo meno muovete ogni tanto le gambe e i piedi".
"Una piccola parte delle persone che stanno sedute a lungo davanti alla televisione incorre negli stessi rischi di chi prende un aereo, ossia trombosi ed embolia polmonare", spiega il dottor Katz.

Un altro messaggio importante veicolato dall’opuscolo è di ricordarsi di assumere i medicamenti. Sia il cardiologo dell’ospedale universitario di Losanna, sia i ricercatori tedeschi hanno infatti constatato che a volte lo stress da partita si traduce in dimenticanze che possono rivelarsi fatali.
Un fattore particolarmente deleterio è poi anche la pessima igiene di vita che spesso accompagna questi tornei calcistici.
"Quando si segue immobili davanti al proprio televisore una fase molto intensa di una partita, il battito cardiaco può salire a un ritmo come quello raggiunto scalando una montagna in bicicletta", sottolinea Christa Bächtold. "Un simile stress combinato ad un consumo maggiore di alcol, al fumo e ad alimenti poco sani – conclude – possono far sì che il cuore dica basta".

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