A Berna un campeggio a luci rosse per gli Europei
L’area del “Känzli” di Berna per gli
Euro.08 sarà trasformata in una sorta di grande campeggio all’aperto
del sesso, dove troveranno posto camper e roulotte di prostitute a
caccia di clienti. Per tutte è prevista una tassa di soggiorno. “Non
possiamo impedire la presenza di prostitute provenienti dall’estero –
ammette Marc Heeb, della polizia comunale di Berna -. Così, per poter
almeno tenere sotto controllo la situazione, chiuderemo un occhio”. Il
quartiere a luci rosse sorgerà in un terreno vicino al Ponte della
Lorena che costeggia la strada che dalla stazione centrale conduce allo
Stade de Suisse.
Berna non ne fa mistero. Soprattutto
la polizia sa benissimo che durante i campionati europei di calcio, la
capitale non sarà invasa solo da tifosi, ma anche da una marea di
prostitute. E per evitare che gli amanti del calcio orfani di mogli e
fidanzate, si sparpaglino ai quattro angoli della città per andare a
caccia di sesso a pagamento, la polizia ha deciso di chiudere un occhio
e concentrare il mercato a luci rosse.
Mentre a
Basilea, Ginevra e Zurigo – le altre tre città che ospiteranno le
partite – l’obiettivo della polizia mira a garantire la tranquillità
dei cittadini, ma anche a proteggere le prostitute. “Designando uno
spazio alla prostituzione – commenta Stephan Hügli, comandante della
polizia di Berna al Sonntagsblick -, siamo in grado di tenerla sotto
controllo”. Le autorità stimano che alcune centinaia di prostitute
provenienti dall’estero, si trasferiranno in città durante gli europei
esercitando la loro professione all’interno di camper. Da qui l’idea
della polizia di mettere a loro disposizione l’area del “Känzli”. Non
gratuitamente però. “Ci siamo accordati con le organizzazioni che si
occupano di loro – spiega Marc Heeb – e le ragazze che soggiorneranno
al Känzli, pagheranno la tassa di soggiorno”. Ma non sono solo le
prostitute a fare affidamento sulla voglia di divertirsi dei tifosi al
seguito di Francia, Italia e Paesi Bassi che, si dice, sono quelli più
inclini sia a festeggiare le vittorie sia a dimenticare le sconfitte
della loro squadra, con alcool e sesso. Anche gli esercenti accanto
allo Stade se Suisse, attendono con trepidazione i tifosi.
“Quest’estate – profetizza con un sorriso Tinu Bähler dell’O.K. Bar -,
si farà sicuramente degli ottimi affari”.
Intanto
prosegue la raccolta delle firme della petizione lanciata proprio a
Berna contro la tratta delle donne e la prostituzione forzata. Secondo
Dori Winkler, co-presidente della “Campagna Euro.08 contro la tratta
delle donne e la prostituzione forzata”, la Confederazione ha recensito
tremila donne-schiave, ma si tratterebbe soltanto di una piccola parte:
“Molte donne non osano rivolgersi alla giustizia o cercare aiuto
altrove”.
Secondo le organizzazioni che hanno promosso
la petizione, la Svizzera non fa abbastanza in favore delle vittime;
soprattutto perché in molti cantoni sembra essere prioritaria la lotta
all’immigrazione clandestina. “Le donne costrette a prostituirsi
illegalmente sono spesso criminalizzate – spiega -, proprio perché si
trovano in Svizzera senza un permesso di soggiorno. Sovente poi, sono
semplicemente espulse dalla Confederazione invece di essere considerate
per quello che sono: delle vittime”.
La petizione,
oltre a chiedere il diritto ad un soggiorno sicuro per le donne
vittime della tratta, invita Berna a ratificare la Convenzione del
Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di essere umani.
a.c.