La telecrazia

Uno spunto di riflessione di Galeano 

Oggi come oggi, lo stadio è un gigantesco studio televisivo. Si gioca per la televisione, che ti offre la partita in casa. E la televisione comanda. Nel Mondiale del 1986, Valdano, Maradona e altri giocatori protestarono perché le partite principali si giocavano a mezzogiorno, sotto un sole che friggeva tutto quello che toccava. Il mezzogiorno in Messico, l’imbrunire in Europa: era l’orario che conveniva alla televisione europea. Il portiere tedesco Harald Schumacher raccontò quello che succedeva: "Sudo. Ho la gola secca. L’erba è come merda secca: dura, strana, ostile. Il sole cade a picco sullo stadio ed esplode sulle nostre teste. Non proiettiamo ombre. Dicono che questo è buono per la televisione". La vendita dello spettacolo importava più della qualità del gioco? I giocatori devono solo tirare calci, non scalpitare. E Havelange (il presidente della FIFA, ndr) mise la parola fine a questa imbarazzante questione: "Pensino a giocare e stiano zitti", sentenziò.

Estratto da "Splendori e miserie del gioco del calcio", di Eduardo Galeano

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2 Responses to La telecrazia

  1. mafalda says:

    oggi come oggi lo stadio é diventato un enorme contenitore. un contenitore che puzza di gabbia. che include ed esclude.
    oggi come oggi le curve sono diventati un luogo controllato, filmato, spiato, infiltrato, giudicato. come se proprio lì si annidino temibili nemici della tanto adorata madre helvezia.
    oggi come oggi la repressione diventa soluzione per far tacere le pericolose “voci fuori dal coro”, giustificata dall’estenuante ricerca di più sicurezza.
    che palle!

    meraviglioso blog. bravi/e tutti/e.

  2. Daniele says:

    Un blog interessante e necessario il vostro. Vi interessano altre curiosità e aneddoti legati al mondo del calcio?

    http://www.swissinfo.ch/…dex.html?siteSect=22255

    saluti

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