Leukerbad, un’alternativa per gli allergici al calcio?
Non tutti gli abitanti delle città che ospiteranno per tre settimane i campionati europei di calcio sono contagiati dalla febbre del calcio. Anzi.
Berna e Basilea, per esempio, propongono ai cittadini che non andranno nel pallone, vacanze a buon mercato. Leukerbad voleva offrire dei buoni del valore di 100 franchi. Un’idea bocciata.
La responsabile di Euro 2008 per la città di Zurigo parla a denti stretti per contenere la propria indignazione. "Il nostro ruolo – esclama Daniela Leeb – non è certamente quello di trasformarci in un club di vacanze e cercare alternative a buon mercato per i nostri cittadini".
Dopo un primo sbotto, i toni si addolciscono. "Il benessere e la tranquillità della popolazione ci sta ovviamente a cuore. Durante l’Euro faremo perciò di tutto per evitare l’eccessivo chiasso durante le partite e le grandi manifestazioni".
Nelle città che ospiteranno il torneo europeo di calcio – Zurigo, Ginevra, Basilea e Berna – le grandi manovre per ultimare i preparativi sono ormai in dirittura d’arrivo. Con grande stupore di Daniela Leeb, Berna e Basilea si sono messe all’opera solo adesso.
Per venire incontro alle cittadine e ai cittadini che potrebbero mal sopportare il grande via vai durante le partite del campionato – specialmente coloro che abitano nelle zone riservate ai tifosi – le quattro città hanno deciso di aiutarli a prendere il largo proponendo delle vacanze a prezzi bassi.
"Le trattative in corso nelle regioni di montagna vallesane e grigionesi – spiega Jakob Gubler, portavoce del delegato all’Euro 08 di Basilea campagna e Basilea città – dovrebbero terminare a fine gennaio. Solo allora procederemo a pubblicizzare l’offerta".
Analoga riflessione a Berna, dove l’iniziativa è pure giunta dalle autorità. L’idea di aiutare gli abitanti ad una temporanea fuga dalla città per godersi una boccata d’aria, ha tuttavia mezzi più modesti rispetto alle proposte in riva al Reno.
"Pensiamo per esempio – suggerisce Marcel Brülhart, direttore del progetto per il cantone e la città di Berna – ad escursioni giornaliere sullo Jungfraujoch, a visite in caseifici, oppure a passeggiate di tre giorni con una guida. Sono offerte che riserviamo abitualmente ai turisti".
In seno alla popolazione gli allergici al calcio rappresentano, tuttavia, una minoranza; ne sono convinti i responsabili delle quattro città interessate al torneo. Esigua anche la fetta della popolazione che per non raccogliere neppure una briciola di calcio, prenderà tre settimane di vacanza. La maggioranza delle persone continuerà, infatti, a vivere normalmente; al massimo, assicurano i portavoce, si concederanno qualche giorno di pausa.
"Una mossa politicamente pericolosa"
Tra le destinazioni contattate da Basilea, figura anche la stazione termale di Leukerbad (Vallese). Lo conferma Marc Schwarz, del locale ente turistico: "Abbiamo effettivamente ricevuto una richiesta da Basilea Turismo e abbiamo trasmesso loro una proposta".
Anzi, il passo è andato ben oltre: "Abbiamo proposto di offrire un buono di 100 franchi a ogni abitante delle città che ospitano i campionati europei. Ma, eccezion fatta per Basilea, la nostra idea è stata accolta in modo negativo".
E come si spiega un tale rifiuto? Il responsabile degli eventi speciali di Leukerbad dà una sua interpretazione: pensa che le città non vogliano dare l’impressione di voler "cacciare" i loro abitanti. "Una mossa di questo tipo – aggiunge il funzionario vallesano – è giudicata politicamente pericolosa".
Borsa di scambio a Ginevra
A Ginevra i toni sono simili a quelli riecheggiati sulla Limmat: i responsabili di Euro 08 dicono a chiare lettere, per bocca del portavoce Laurent Forestier, che "non spetta a loro trasformare la città in un club di vacanze".
Per placare le paure e arginare le preoccupazioni della popolazione residente attorno ai siti degli europei, sono stati organizzati degli incontri informativi durante il mese di novembre dello scorso anno. Sono stati inoltre distribuiti 80 mila volantini informativi a tutti i fuochi
"Abbiamo anche lanciato l’idea di una borsa di scambio di appartamenti tra gli abitanti delle zone calde che vorrebbero ritirarsi in campagna durante il torneo e coloro che invece si sposterebbero volentieri in città. Ma questa possibilità – riconosce Frédéric Hohl, dell’agenzia che ha ricevuto il mandato dallo Stato per coordinare i villaggi dei tifosi – è poco sollecitata. Vogliamo comunque essere pronti nel caso si presentassero delle richieste".
Con o senza pallone, desiderosi di quiete o presi dalla febbre dell’Euro, in montagna o in città, la festa dovrebbe essere… comunque bella.
swissinfo, Ariane Gigon, Zurigo
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)
MEDIA