Berna – Attorno a EURO 2008 ruota un giro di pubblicità da imboscata
("ambush marketing"): l’Unione europea delle federazioni di calcio
(UEFA) finora è intervenuta presso 430 imprese che avrebbero cercato di
sfruttare l’evento sportivo pur non fungendo da sponsor; dieci casi
sono giunti in tribunale.
La maggior parte delle imprese ha
cessato la pubblicità dopo l’intervento dell’UEFA, ha detto all’ATS
Pascale Vögeli, portavoce di EURO 2008 SA. Cinque casi rilevanti dal
punto di vista penale avevano a che fare con vendite illegali di
biglietti o con falsificazioni. Stando a Vögeli, le autorità
giudiziarie hanno dato ragione all’UEFA in cinque casi.
Intanto
però l’economista Patrick Cotting solleva dubbi di principio sul
comportamento dell’UEFA. A suo avviso essa protegge gli sponsor
ufficiali, in veste di "proprietaria" degli europei di calcio, come se
fosse un’impresa orientata al profitto. In realtà, giuridicamente, al
momento non è così, e l’UEFA beneficia anche di privilegi fiscali.