Le case per vittime di violenza domestica preoccupate: coi grandi eventi aumentano alcool e maltrattamenti
Berna/Zurigo – La violenza domestica sulle donne potrebbe aumentare durante i campionati europei di calcio Euro 2008, in programma dal 7 al 29 giugno in Svizzera e Austria. L’allarme viene lanciato dalla Dao, l’organizzazione mantello delle case svizzere per donne maltrattate, sulla base delle esperienze fatte in occasione di avvenimenti simili. E quasi a conferma di tali timori, la polizia zurighese ha reso pubblico ieri un bilancio statistico del primo anno dall’entrata in vigore della legge cantonale contro la violenza in famiglia.
In Svizzera non esiste una documentazione puntuale dei casi di violenza domestica durante i grandi eventi sportivi. Ma le “case delle donne” hanno ormai in Svizzera una trentennale esperienza, secondo cui in occasione di avvenimenti straordinari la loro attività cresce ben oltre il normale. Accade durante i periodi di festività come quelle di fine anno, ma anche nel corso di grandi eventi sportivi. Si tratta di giornate in cui viene consumato molto alcool e le persone sono più stressate del solito. Due fattori, questi, che facilmente portano ad un aumento della violenza domestica. Ed è esattamente quello che la Dao teme avvenga in Svizzera nel corso degli Euro 2008.
Anche in Austria, dove si svolgeranno l’altra metà del torneo e la finale, vengono sollevati timori simili. La ministra per la condizione femminile, Doris Bures, inaugurando all’inizio di maggio un centro per la protezione contro la violenza, ha attirato esplicitamente l’attenzione generale sul rischio di un aumento della violenza domestica durante l’Euro 2008. Il governo, ha detto la ministra, non deve intervenire soltanto per la sicurezza sulle strade e negli stadi, ma anche per contrastare la violenza nelle famiglie.
A sostegno di questi allarmi, un rapporto inglese (il “Lessons learned from the domestic violence enforcement campaigns 2006”) arriva alla conclusione che normalmente in Gran Bretagna, durante le partite delle nazionali di calcio o di rugby, i casi di violenza domestica aumentano del 30 per cento. E nel 40 per cento di questi casi, gli autori della violenza sono ubriachi.
Ma anche indipendentemente dagli eventi sportivi, la violenza domestica è un fenomeno che desta costante preoccupazione. Proprio ieri la polizia cantonale di Zurigo ha reso noto di aver registrato l’anno scorso tre omicidi, 18 tentati omicidi e 30 casi di lesioni gravi in relazione a vicende di violenza in famiglia. Il bilancio dimostra che la legge cantonale in materia, entrata in vigore il 1° aprile 2007, è più che mai necessaria.
Da allora, la polizia zurighese ha ricevuto 1608 richieste d’intervento per violenza domestica e ha ordinato 1132 misure di protezione. In circa il 60 per cento dei casi l’autore della violenza, che nove volte su dieci è un uomo, è stato allontanato da casa. La legge infatti autorizza la polizia a prendere misure cautelative per una durata di 14 giorni. In circa un terzo dei casi tali misure sono state successivamente prolungate dal giudice fino a tre mesi, su esplicita richiesta della vittima. In 52 casi le misure di protezione sono state ordinate ripetutamente. In base alla nuova legge la polizia può intervenire quando riceve segnalazioni di violenza in famiglia, senza che sia necessaria una denuncia della vittima. Autorità, uffici competenti e centri di consulenza considerano la nuova legge uno strumento efficace: la prime esperienze sarebbero «molto positive» e mostrano che è stato lanciato un «chiaro segnale»: per la violenza all’interno di una coppia vige la tolleranza zero. In futuro, però, occorrerà tenere maggiormente conto dei bambini e dei giovani. Si tratta da un lato di giovani che subiscono violenze, ma dall’altro anche di ragazzi che esercitano violenza, in particolare sulla madre o sui fratelli e le sorelle. In tal senso si sta già preparando una revisione della legge.