La portavoce della Polizia federale Danièle Bersier smentisce ai nostri microfoni quanto scritto dal quotidiano romando La Liberté
Al Qaeda minaccia davvero i campionati europei di calcio, in programma fra poche settimane in Svizzera e Austria? No. O meglio: non esiste rischio concreto, ma solo ipotetico. E a dire il vero, secondo quello che ci spiega la portavoce della Polizia Federale Danièle Bersier, la vera minaccia al momento, più che gli attentati terroristici di Al Qaeda sembrano essere le grossolane esagerazioni pubblicate oggi da La Liberté.
"Trasformeremo i due paesi più sicuri d’Europa in un inferno, come l’Iraq o l’Afghanistan", si legge su siti internet islamisti. Avvertimenti che vengono presi sul serio dalle autorità. "L’Euro 2008 è effettivamente un bersaglio evocato dalla rete terroristica", afferma Jürg Bühler, dirigente del Servizio di analisi e prevenzione presso l’Ufficio federale di polizia, in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano romando.
“Ma è molto importante sottolineare il fatto – precisa Danièle Bersier – che al momento attuale non c’è nessun elemento che permette di avere delle paure concrete".
"Stiamo seguendo la situazione molto da vicino. Su internet vi sono accenni riguardo ad attentati durante la manifestazione calcistica, analogamente a quanto successo nel 2006 durante i campionati del mondo in Germania", spiega il funzionario al quotidiano friburghese. "Allora erano stati anche pianificati atti terroristici contro i treni. Ma gli islamisti hanno rinunciato, considerando che le misure di sicurezze fossero talmente elevate che gli attentati non avevano chances di successo".
Intanto però – si legge nell’inchiesta della Liberté – sui forum online fioccano gli appelli agli attentati. "L’ora è suonata per i combattenti della fede: essi devono fare sentire la loro voce", è l’esortazione di uno dei messaggi. Quale grande evento, analogamente ai giochi olimpici, l’Euro 2008 è considerato una piattaforma privilegiata per seminare il terrore, tantopiù che per seguire i 31 incontri in programma fra il 7 e il 29 giugno saranno presenti 2500 giornalisti.
Al Qaeda avrebbe però anche conti in sospeso specificatamente con la Svizzera e con l’Austria. Al primo paese viene rimproverata l’islamofobia: il lancio dell’iniziativa sui minareti non è passata inosservata su Al Jazeera e sugli altri media arabi, scrive il quotidiano friburghese. L’Austria è invece presente in Afghanistan con 4-5 ufficiali in seno allo stato magggiore della forza internazionale schierata dalla Nato e ha il problema dei due turisti, Andrea Kloiber e Wolfgang Ebner, catturati da "Al Qaeda per il Maghreb islamico" il 22 febbraio in Tunisia.
"Bisogna ripetere – conclude Danièle Bersier – che sia la Svizzera che l’Austria sono nel cuore dell’Europa, che può essere considerata globalmente come una zona a rischio. E questo è chiaro. Ma è naturale che una manifestazione delle dimensioni dell’Euro 2008 potrebbe essere un bersaglio scelto dai terroristi. E quindi ancora una volta voglio ribadire che al momento attuale non c’è nessun elemento concreto che ci indichi un pericolo preciso”.