Riportiamo qui di seguito un articolo scritto da euro08.noblogs.org per la versione cartacea dell’organo di informazione indipendente Senza soste.
«In medio stat virtus»,
suggeriva la scolastica medievale ispirandosi ad Aristotele. Una
locuzione che invita ad evitare gli eccessi e cercare una via di
mezzo. Un modo di affrontare le questioni che, nell’immaginario
comune, calza a pennello con l’agire ed il modo di porsi della
neutrale e sobria Svizzera.
Non sembrano invece essere state prese
mezze misure nell’ambito della sicurezza per quanto riguarda gli
Europei di calcio che si disputeranno a giugno proprio in Svizzera ed
Austria.
Repressione e tolleranza zero sono le
parole chiavi scelte per contenere i presunti tifosi violenti che
giungeranno in Svizzera per seguire Euro08.
E questi proclami non sono rimasti
tali, ma si sono tramutati in un piano d’azione degno di un paese
pronto alla guerra!
Tra gli aspetti più inquietanti,
oltre ad una vera e propria militarizzazione del territorio che nella
sola Svizzera oltre alle forze di polizia locali in toto potrà
contare sul supporto di 850 poliziotti tedeschi, 750 francesi e ben
15’000 militi, vi è da segnalare la messa a punto di un
pacchetto di vere e proprie "leggi speciali". Queste leggi,
definite "leggi antihooligans", sono lo strumento legale
che la Confederazione si è dotata per legittimare qualsiasi
tipo di azione repressiva da parte delle forze dell’ordine. Delle
misure fortemente arbitrarie che modificano in profondità il
quadro giuridico esistente e contro le quali il referendum lanciato
dai tifosi organizzati non è riuscito ad ottenere i risultati
sperati, sovrastato dal tam tam securitario che Confederazione e mass
media hanno messo in atto.
Delle nuove norme nelle quali il
principio di presunzione di innocenza viene a mancare. In particolare
le forze dell’ordine avranno la possibilità di schedare,
limitare la libertà di movimento e fermare preventivamente
tutti i tifosi, a partire dai 15 anni di età, sulla base di un
generico e semplice sospetto, senza quindi che la giustizia abbia
riconosciuto alcuna colpevolezza della persona in questione.
Per massimizzare l’efficienza di queste
nuove misure è inoltre stata creata una banca dati nazionale
dei “sospetti facinorosi”, sul cui uso e contenuto vi è
ancora una grande zona d’ombra sulla quale la Confederazione non
sembra interessata a far luce.
Misure che ricordano l’ideologia della
guerra preventiva. Non è del resto un caso che le norme in
questione non costituiscano una legge a sé, ma che siano state
inserite nella Legge sulle misure per la salvaguardia della sicurezza
interna, che attribuisce alla Confederazione la competenza di
adottare misure preventive "per rilevare e combattere
tempestivamente i pericoli dovuti alle attività terroristiche,
di spionaggio, di estremismo violento" ed ora pure "di
violenza in occasione di manifestazioni sportive".
Già il fatto di mettere sullo
stesso piano terroristi e tifosi violenti fa nascere il sospetto che
l’obiettivo di questa legge non sia quello di individuare ed isolare
i tifosi violenti durante Euro08, ma semplicemente di dotarsi di
nuovi strumenti per controllare e schedare liberi cittadini.
Questo sospetto è pure
confermato dal fatto che è già in discussione in
parlamento l’estensione temporale e a contesti extrasportivi di
queste nuove leggi.
Purtroppo non è difficile
immaginare a quali ambiti della vita sociale vogliano venir estesi.
Tempi duri si prospettano in Svizzera, non solo per i tifosi, ma pure
per militanti ed attivisti politici.