08.06.2008 – IlManifesto – Un mare di soldi e qualche timore

FRANCESCO CAREMANI

Milletrecento milioni di euro, sono i ricavi che l’Uefa afferma di aver quantificato per Euro2008, la prima edizione ospitata da due paesi confinanti, Austria e Svizzera, due nazioni il cui calcio da decenni è agli angoli sperduti del Vecchio Continente. Inutile nasconderlo, una manifestazione come questa, anche se meno di un Mondiale, muove milioni di euro in entrata e in uscita e ogni quattro anni le cifre lievitano con una progressione quasi geometrica. Tanto per fare un esempio, i premi alle squadre partecipanti ammontano a 184 milioni, contro i 128 del 2004 e i 77 del 2000. Un milione di euro per la vittoria, 500.000 per il pareggio. Due milioni per chi arriva ai quarti, 3 per chi arriva in semifinale, 7,5 per il vincitore, 4,5 ai secondi. Partecipare alla fase a gironi e basta assicura qualcosa come 7,5 milioni di euro, per qualche federazione, assonanza di cifre a parte, sarà proprio come vincere l’Europeo. Ma chi lo vincerà veramente porterà a casa 23 milioni, contro i 17,4 della Grecia e i 9,2 della Francia delle ultime due edizioni. Ci sono poi oltre 300 milioni che l’Uefa destinerà alle varie federazioni per finanziare i settori giovanili, il calcio femminile, i settori tecnici di arbitri e allenatori.
Secondo uno studio della Rutter&Parteners, Austria e Svizzera incasseranno 500 milioni di euro, con 7.500 posti di lavoro che dall’inizio dell’organizzazione del Campionato d’Europa vedranno la fine contratto il giorno della finale di Vienna. Da ieri al 29 giugno sono 1,4 milioni le camere prenotate, 35.000 gli accrediti, 8.300 i lavoratori dei media da oltre 100 paesi, accolti da 5.000 volontari. I biglietti venduti sono 1,1 milioni di fronte a una richiesta di 8,7, a dimostrazione che il calcio ha un fascino tutt’oggi imbattibile. Senza dimenticare che per l’Austria e la Svizzera si parla di un ritorno dieci volte superiore, nel medio periodo, grazie all’esposizione mediatica e d’immagine dovuta agli Europei.
Tutto questo stride un po’ con il modello sociale di due nazioni compassate e che amano la serenità più d’ogni altra cosa, simbolo di un ordine e una disciplina che sono trasformate anche in qualità economiche. A Vevey, sul lago di Ginevra, un gruppo di albergatori e cittadini hanno inviato una petizione al sindaco contro l’installazione di due maxischermi nel parco cittadino, il sindaco li ha accusati di razzismo anticalcio. Ma esagerazioni a parte, la polizia svizzera è dal 2003 che studia i fenomeni di teppismo legati al calcio e anche in Austria c’è massima allerta per il girone dei padroni di casa con Germania, Polonia e Croazia, i cui hooligans sono tra i più famigerati e violenti. Oggi a Vienna sono attesi 50mila croati. Secondo la polizia, è tutto sotto controllo.

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