La polizia cantonale aveva fatto confezionare magliette ricordo da un fabbricante che non era autorizzato ad utilizzare il marchio ufficiale dell’ Associazione
La polizia ginevrina si è fatta bacchettare dall’ UEFA. In vista del campionato europeo, le forze dell’ordine hanno fatto confezionare 500 magliette e 300 cappellini speciali, che avrebbero dovuto essere venduti quale «souvenir» agli agenti e ad altri collaboratori.
Problema: il fabbricante che è stato scelto non è autorizzato a utilizzare il marchio dell’ Unione delle associazioni europee di calcio.
La vicenda, di cui ha riferito «La Tribune de Genève» nella sua edizione di ieri è stata scoperta dalla brigata della polizia incaricata di lottare contro le contraffazioni, che è stata «colta da un dubbio».
«Dopo le necessarie verifiche, abbiamo bloccato tutto», indica il portavoce della polizia Philippe Cosandey, secondo cui la svista è stata commessa «in buona fede ».
La polizia – precisa il portavoce dlela polizia ginevrina – supponeva che il fornitore ginevrino, con il quale collabora da tempo, figurava fra quanti sono autorizzati a utilizzare il marchio dell’ UEFA. L’errore è venuto a costare 10.000 franchi.
«Fortunatamente, l’ UEFA non ha chiesto la distruzione delle magliette e dei cappellini. Esse saranno impiegate nell’ambito di manifestazioni a carattere promozionale della polizia», precisa Cosandey.