Recentemente accusato, nel quadro di un programma televisivo, di offrire nelle proprie filiali dei palloni da calcio fabbricati da bambini pachistani, il Credit Suisse – «cosciente della propria responsabilità sociale» – ha comunicato la decisione di versare un milione di franchi all’Unicef per combattere il lavoro minorile.
Martedì, la grande banca elvetica ha reso noto che saranno effettuate verifiche in merito alle presunte violazioni; l’istituto aggiunge di «non poter escludere completamente, al momento attuale, un eventuale lavoro da parte di bambini, malgrado le assicurazioni ricevute e le disposizioni contrattuali imposte dalla commessa, che hanno determinato la scelta del fabbricante».
L’Unicef, dal canto suo, ha affermato di accettare «molto volentieri» il dono, ha commentato martedì la portavoce Alexandra Rosetti, interpellata dalla trasmissione svizzerotedesca «10 vor 10». Il denaro verrà destinato a programmi di formazione che permetteranno ai bambini di frequentare la scuola.