Euro08: scende in campo il vescovo

È incazzato il vescovo di Lugano Piergiacomo Grampa. A farlo andare su tutte le furie è un opuscolo di promozione degli Europei di calcio prodotto dell’Ente turistico nel quale la croce reffigurata nella bandiera svizzera viene interpretata come un più, inteso come simbolo matematico.
"Da rimanere veramente allibiti, sconcertati e pure umiliati di fronte a tanta banalità e dabbenaggine, che ignora completamente la nostra storia", scrive il Monsignore nell’editoriale del suo giornale.

Sulla banalità e superficialità in generale di alcune campagne e trovate pubblicitarie si potrebbe anche essere d’accordo con Grampa.
Sarebbe però altrettanto interessante che il vescovo prendesse posizione in modo così fermo pure rispetto alle operazioni di marketing della chiesa e alle banalità dei proseliti dei suoi compagni di fede.
Tanto per citare alcuni esempi, si può far riferimento all’appello della chiesa cattolica ai tifosi polacchi affinché "sostengano con le loro preghiere i giocatori" oppure la campagna pubblicitaria: "Chiesa-08 in campo da 2008 anni".

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Grande operazione di intelligence da parte della polizia ticinese

Dopo una figura barbina per essere riusciti a farsi fregare un pallone ufficiale di euro08 rubato nella zona super sorvegliata nei pressi dell’Hotel Giardino dove soggiorna la nazionale tedesca, la polizia cantonale tramite un comunicato stampa informa di aver individuato i responsabili della bravata (4 ragazzi della zona minorenni…).
Un’operazione di intelligence che ha salvato l’immagine del Ticino all’estero che, dopo questo clamoroso furto, come scritto da alcuni quotidiani locali, rischiava di essere compromessa!

Dopo questa importante notizia dormiremmo tutti sonni più tranquilli. Siamo al sicuro e i turisti tedeschi continueranno ad invadere il Ticino per le loro ferie estive.

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09.06.08 – La Regione – Il pallone preso a calci

“Un vincitore vale quanto un vinto” è una frase di una celebre canzone di Lucio Dalla, che il grande cantautore bolognese ama citare, sia perché non l’ha scritta lui, sia perché sintetizza in modo mirabile che senza gli sconfitti non ci sarebbero i campioni.
C’è invece tutto Ferruccio Cainero nel brillante spettacolo “Forza e coraggio, che il calcio è di passaggio”, andato in scena per la prima volta lo scorso 30 maggio a Locarno, interpretato con passione dalla brava Alessandra Arlotti. Chi conosce bene l’attore e autore friulano ( ma anche un po’ svizzero e, per propria am­missione, forse tedesco) ritro­verà in questo spettacolo tempi, modalità e temi a lui cari. Per po­ter dire liberamente tutto il bene e tutto il male possibile del cal­cio, senza tenere una conferenza, ma con un monologo che fosse allo stesso tempo divertente ed appassionante, l’autore si è inven­tato una specie di madre coraggio del calcio.
Questa donna segue il campionato vendendo birre e panini fuori dagli stadi. Lo fa per antica tradizione di famiglia. Quindi lei è una che “pane e calcio”, ma in gioventù aveva sposato uno studente, un sessantotti­no, tutto rivoluzioni, che considerava il calcio l’oppio dei popoli. Ecco quindi che la sanguigna, popolare Co­raggio ha assorbito, a modo suo, dal marito, una capa­cità di guardare alle cose della vita in modo critico e di svelare i sottili ma profondi legami che collegano tut­to quello che accade in questo nostro mondo.
Da tutto ciò nascono divertenti percorsi che portano dal calcio alle reliquie, dalle reliquie alle armi di di­struzioni di massa di Saddam Hussein, perché “tutto si tiene a sto mondo solo che noi non ce ne accorgiamo” (diceva il marito).
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09.06.08 – Datasport – Turchia: scontri con la polizia a Francoforte

Euro 2008 si `gioca` su piu` fronti, alcuni dei quali poco comprensibili e decisamente condannabili. A Francoforte se ne sono accorti ieri sera, quando duecento tifosi turchi hanno preso d`assalto le forze dell`ordine, a margine della gara persa dalla nazionale di Terim nella rassegna continentale. Al fischio finale della partita con il Portogallo, i supporter turchi si sono riversati nelle strade della citta` tedesca e hanno dato vita a momenti di guerriglia con la polizia.

Non sono stati resi noti i dettagli della serata di follia, con le forze dell`ordine che hanno semplicemente sottolineato come i tifosi si siamo mostrati ` molto aggressivi `. Pietre e bottiglie sono state lanciate verso gli agenti, che hanno risposto a colpi di lacrimogeni. Non si sa se si sono registrati feriti, ma la bolgia suggerisce che difficilmente il bilancio possa essere incruento. Il tutto e` stato causato dalla proiezione della gara contro i lusitani su un maxischermo, che ha visto l`assembramento di circa 6.500 persone. Una scelta dettata dalla presenza cospicua di nativi turchi in Germania: in tutto solo quasi due milioni.

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09.06.08 – La Regione – Delude il risultato ma non l’Arena

Organizzazione dei mega schermi e sicurezza superano senza problemi la ‘prova debutto’

Pur non facendo il pienone, com­plice il tempo incerto, presentava un buon colpo d’occhio l’Arena di Luga­no sabato sera in occasione della sfortunata (per i nostri colori) parti­ta di apertura di Euro 08, Svizzera-­Repubblica Ceca. È stimato attorno a 2500- 3000 il numero delle persone che hanno seguito la partita sul maxi­schermo ad alta definizione dell’UBS Arena allestita nel piazzale Gerra adiacente allo Stadio di Cornaredo: un migliaio gli spettatori ( paganti) della tribuna ( che può accogliere un massimo di 1200 persone al coperto) e circa 1500 gli spettatori che, gratuita­mente, hanno seguito in piedi le ge­sta ( nell’occasione, sfortunate) di Behrami e soci.
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09.06.08 – GdP – Ma quella croce non è un +

di PIERGIACOMO GRAMPA
La croce, che ha un posto d’onore nella bandiera del nostro paese, è segno e simbolo del mistero d’amore del nostro Dio per l’umanità. Oggi è necessario ricordarlo per quanto strano e doloroso possa essere. Infatti il Comitato nazionale Euro2008, ripreso da un opuscolo dell’Ente turistico in occasione dei campionati europei di calcio, ha avuto l’impudenza o l’ignoranza di dire che quel segno sarebbe da leggere come un segno “più”. La croce della nostra identità cristiana, simbolo della nostra storia e dei valori della nostra tradizione, viene svuotato di ogni contenuto e ridotto a un segno matematico. Così leggiamo che nella bandiera svizzera ci sarebbe il simbolo “più”, ed il nostro paese sarebbe grande per il “più” che avrebbe di fronte agli altri. «La Svizzera -scrivono questi signori- è l’unico paese al mondo ad avere il simbolo “più” nella sua bandiera. Un logo azzeccato, visto che la Svizzera ha veramente tanto da offrire». E ancora: «La nostra bandiera sventola il messaggio: scoprite il nostro “più”». Da rimanere veramente allibiti, sconcertati e pure umiliati di fronte a tanta banalità e dabbenaggine, che ignora completamente la nostra storia, le nostre tradizioni e le nostre radici.
Non sappiamo che farcene di un “più” svuotato dei suoi veri contenuti, della sua essenza, dei suoi valori, della preziosità dei suoi riferimenti alla nostra storia e alla ricchezza del patrimonio cristiano.
Se non stiamo attenti e vigili ci troviamo così derubati da quello che ci costituisce e ci qualifica, giustifica e spiega il perché e l’importanza del nostro voler essere cristiani. Non posso non deplorare la superficialità e la banalità di chi manomette e distrugge il riferimento che la nostra bandiera contiene al cristianesimo e al Mistero d’amore del nostro Dio, che per noi ha offerto il Figlio nel sacrificio della croce, il cui simbolo i nostri padri hanno voluto mettere in onore e in evidenza nella bandiera del nostro Paese.

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09.06.08 – Tio – Germania-Polonia: scontri tra hooligans e frasi naziste, oltre 100 arresti

Il prima,
il durante e il dopo partita tra la Germania e la Polonia è stato
tutt’altro che una festa. La partita è stata infatti caratterizzata da
episodi di violenza.

Ieri sera, poco prima dell´inizio della partita Germania-Polonia,
un centinaio di hooligan tedeschi ha marciato nel centro storico di
Klagenfurt, gridando parole ispirate al passato nazista della Germania.
"Tutti i polacchi devono portare una stella gialla", urlavano i
tedeschi, prima di essere fermati dalla polizia, ha riferito l´agenzia
di stampa Apa. Durante il Terzo Reich, infatti, gli ebrei furono
costretti dai nazisti ad applicare sul proprio abbigliamento una stella
gialla in modo da risultare riconoscibili.

Non è andato meglio nel dopo-partita, dove alle parole sono seguiti
i fatti. A Klagenfurt la polizia tedesca e austriaca ha arrestato oltre
100 tifosi tedeschi responsabili di una serie di attacchi ai tifosi
polacchi.

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09.06.08 – Swissinfo – Nel 1954 la sicurezza era un tema inesistente

Più di cinquant’anni fa la Svizzera ospitava i Mondiali di calcio. Un avvenimento lontano anni luce dall’Euro 2008, come hanno potuto constatare due ricercatori dell’Università di Neuchâtel.

I Campionati europei di calcio sono ormai iniziati. Era da più di cinquant’anni che la Svizzera non organizzava una manifestazione sportiva di una simile importanza.

Esaminando l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 1954 – ed in particolare l’accoglienza degli spettatori – Roger Besson e Francesco Garufo, ricercatori all’Istituto di geografia e all’Istituto di storia dell’Università di Neuchâtel, mostrano il formidabile sviluppo e i grandi mutamenti che ha conosciuto il calcio in questi ultimi decenni.

Oggi l’organizzazione dell’Euro sembra essere regolata come un orologio svizzero. È stato così anche nel 1954, oppure il torneo era più improvvisato?

Roger Besson: Effettivamente l’organizzazione era più improvvisata. Molti aspetti non erano predefiniti. Bisogna però sottolineare che la pianificazione della fase finale non è stata facile. Le fasi eliminatorie si sono concluse solo due mesi prima dell’inizio della competizione. In Svizzera i primi biglietti sono stati messi in vendita tre mesi prima dell’inizio del torneo. A fine maggio (il Mondiale è iniziato il 16 giugno) la centrale che si occupava della vendita di biglietti ha ricevuto ancora 15’000 comande e ha perciò dovuto lavorare nell’emergenza.

Francesco Garufo: In sostanza, il comitato organizzativo centrale delegava tutto quello che poteva delegare. Della logistica se ne occupavano le città ospiti, dei biglietti un’azienda esterna (l’agenzia viaggi Helvetia European Tours) e del turismo i diversi attori del settore.

Una certa improvvisazione dimostrata anche dal fatto che una partita è addirittura stata spostata…

F.G.: Sì, effettivamente l’incontro Svizzera-Italia doveva essere giocato a Ginevra ma è stato spostato a Basilea. Bisogna precisare che si trattava di uno spareggio e che quindi la partita non era stata prevista nel calendario iniziale. Gli italiani si erano rifiutati di giocare nella Svizzera francese in seguito alla cronaca radiofonica giudicata offensiva di un giornalista romando durante la prima partita contro la Svizzera.

Quali sono stati i principali problemi ai quali sono stati confrontati gli organizzatori?

R.B.: Ci sono state un certo numero di disfunzioni, in particolare per quanto concerne la biglietteria. Secondo il comitato organizzativo, l’Helvetia European Tours, che si è occupata di vendere i biglietti per l’estero, non si sarebbe mostrata all’altezza dei suoi compiti.

Contrariamente a quanto accaduto per l’Euro 2008, non vi è quindi stata una corsa al biglietto…

F.G.: La gente era molto più selettiva. Alcune partite sono state completamente disertate dal pubblico, ad esempio Turchia-Corea del Sud a Ginevra, seguita da poco più di 4’000 spettatori. Per altre, invece, sono state superate le capacità dello stadio. Alla partita Germania-Austria, disputata al San Giacomo di Basilea, hanno assistito quasi 58’000 spettatori, il 5% in più rispetto alla capienza ufficiale dello stadio.
La corsa ai biglietti è tutto sommato un fenomeno recente e legata alla risonanza mediatica di questi avvenimenti. Fino a 20 anni fa ad alcune partite dei Mondiali c’era poca gente. Oggi, invece, le partite degli Europei o dei Mondiali sono diventate veramente "the place to be", il posto dove bisogna essere non tanto per la partita, quanto per l’avvenimento in sé.

Oggi si sottolinea molto l’impatto positivo che l’Euro avrà sul turismo e sull’immagine del paese. È un aspetto presente anche nel 1954?

R.B.: Nel 1954 l’impatto sul turismo è probabilmente stato utilizzato a posteriori per giustificare l’organizzazione dell’avvenimento. Nel rapporto finale stilato dopo il torneo diverse pagine sono dedicate a questo tema. Prima dell’inizio della competizione, invece, se ne parlava poco.

Certo, i Mondiali hanno attirato dei visitatori – un quotidiano parla ad esempio di un migliaio di biglietti venduti negli Stati Uniti – però non vi è nessun dato quantitativo ed è quindi difficile valutare l’impatto reale sul turismo. È comunque divertente constatare che nel 1954 si ritrovano gli stessi argomenti utilizzati oggi: organizzare un torneo simile costa tanto, provoca molti disagi, ma genera grandi benefici in termine di immagine!

E per quanto concerne la sicurezza? Era un tema importante anche nel 1954?

F.G.: Era un tema inesistente! L’organizzazione dell’avvenimento poneva dei problemi logistici, di circolazione di biglietteria, di infrastrutture… ma non di sicurezza.
I tifosi non erano percepiti come gruppo, ma come individui. Del resto, all’interno degli stadi non c’erano settori riservati ai tifosi di una squadra. Cinquant’anni fa non c’era violenza attorno agli avvenimenti sportivi, non erano una tribuna per i problemi politici e non vi erano ancora state tragedie causate da movimenti di folla.
Gli addetti alla sicurezza all’interno degli stadi dovevano fare attenzione a evitare le violenze sul terreno, fra giocatori o contro gli arbitri. Uno dei loro ruoli principali era anche di utilizzare al meglio le infrastrutture, ad esempio pigiando la folla!

R.B.: Nel rapporto finale, del resto, non c’è una sola parola sulla sicurezza. Oggi è invece facile immaginare che buona parte del resoconto sull’andamento del torneo sarà consacrato proprio a questo tema

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09.06.08 – ATS – Ieri fan zone poco frequentate

Se nella
giornata di apertura degli Europei di calcio le zone per i fan erano
state prese d’assalto, oggi la frequenza è ben più modesta e molti
hanno preferito la poltrona di casa per seguire le due partite in
programma.

Sulla piazza Plainpalais, a Ginevra, solo 2000 spettatori, contro i
50 mila di sabato; a Berna in totale 4000, sulla Piazza federale e
sulla Waisenhausplatz. Afflusso ridotto anche a Zurigo e Basilea.

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Azione in piazza federale… un walzer inaugurale!

Riportiamo da indymedia (grazie a detrito):

Venerdì 6 giugno 2008 il gruppo Offside08 ha approfittato del walzer inaugurale di Euro-08 tenutosi in piazza federale per effettuare un’azione di protesta.

Venerdì, per facilitare ai media il compito di informare i cittadini dell’amicizia degli svizzeri con i vicini austraci, la piazza federale è stata trasformata in sala da ballo.

Una caratteristica comune sia al valzer viennese che a Euro-08 è che entrambi sono riservati alle persone ricche e di prestigio. Chi – non avendo sufficentemente denaro per vestirsi adeguatamente – non si adatta al livello dell’élite, non ha diritto a partecipare.
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