09.06.08 – GdP – Ma quella croce non è un +

di PIERGIACOMO GRAMPA
La croce, che ha un posto d’onore nella bandiera del nostro paese, è segno e simbolo del mistero d’amore del nostro Dio per l’umanità. Oggi è necessario ricordarlo per quanto strano e doloroso possa essere. Infatti il Comitato nazionale Euro2008, ripreso da un opuscolo dell’Ente turistico in occasione dei campionati europei di calcio, ha avuto l’impudenza o l’ignoranza di dire che quel segno sarebbe da leggere come un segno “più”. La croce della nostra identità cristiana, simbolo della nostra storia e dei valori della nostra tradizione, viene svuotato di ogni contenuto e ridotto a un segno matematico. Così leggiamo che nella bandiera svizzera ci sarebbe il simbolo “più”, ed il nostro paese sarebbe grande per il “più” che avrebbe di fronte agli altri. «La Svizzera -scrivono questi signori- è l’unico paese al mondo ad avere il simbolo “più” nella sua bandiera. Un logo azzeccato, visto che la Svizzera ha veramente tanto da offrire». E ancora: «La nostra bandiera sventola il messaggio: scoprite il nostro “più”». Da rimanere veramente allibiti, sconcertati e pure umiliati di fronte a tanta banalità e dabbenaggine, che ignora completamente la nostra storia, le nostre tradizioni e le nostre radici.
Non sappiamo che farcene di un “più” svuotato dei suoi veri contenuti, della sua essenza, dei suoi valori, della preziosità dei suoi riferimenti alla nostra storia e alla ricchezza del patrimonio cristiano.
Se non stiamo attenti e vigili ci troviamo così derubati da quello che ci costituisce e ci qualifica, giustifica e spiega il perché e l’importanza del nostro voler essere cristiani. Non posso non deplorare la superficialità e la banalità di chi manomette e distrugge il riferimento che la nostra bandiera contiene al cristianesimo e al Mistero d’amore del nostro Dio, che per noi ha offerto il Figlio nel sacrificio della croce, il cui simbolo i nostri padri hanno voluto mettere in onore e in evidenza nella bandiera del nostro Paese.

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