18.03.2008 – Azione – L’impatto economico di Euro 2008


SPORT & ECONOMIA
Si prevede una cifra d’affari globale tra 1,1 e 1,5 miliardi di franchi

Ignazio Bonoli

Dal 7 al 29 giugno si svolgerà in Svizzera e in Austria la Cop­pa europea di calcio per nazio­ni (Euro 2008). Si tratta di un avvenimento eccezionale per la Svizzera. Le cifre di previsio­ne sono impressionanti: oltre un milione di spettatori nei quattro stadi che ospiteranno le partite, mentre le ritrasmis­sioni nelle «Arene» in varie cit­tà svizzere richiameranno dai 3 ai 5 milioni di appassionati.
Evidentemente un evento di questa portata genera un in­dotto notevole. Sulla base del­le più recenti esperienze (l’Eu­ropeo in Portogallo nel 2004 (13 miliardi di entrate) e il Mondiale in Germania nel 2006 (18 milioni di spettatori), si può dire che la Coppa euro­pea è capace di interessare una cerchia ben più vasta di quella degli appassionati di calcio. Di conseguenza, anche l’apporto economico sarà importante e travalicherà i limiti del non meno importante impatto d’immagine, pur prezioso, per un paese con molte regioni che vivono anche di turismo.
Accingendosi al compito non facile di valutare in termini monetari l’apporto economico di Euro 2008, il Segretariato di Stato all’economia (Seco) ne ha stimato globalmente tra i 640 e gli 860 milioni di franchi il valore aggiunto lordo. Esso dovrebbe infatti generare una cifra d’affari tra 1,6 e 2,2 mi­liardi di franchi di cui tra 1,1 e 1,5 miliardi con un impatto netto sull’economia nazionale, con il 56% in forma diretta. Gli effetti indiretti (moltiplicatori) sono dovuti ai consumi inter­medi di terzi (31%) e ai consu­mi indiretti da redditi salariali (13%). Un altro studio precisa che saranno creati circa 6’300 posti di lavoro a tempo pieno sull’arco dell’anno e si registre­ranno 540’000 pernottamenti supplementari nel settore al­berghiero.
Un primo studio sul probabi­le impatto economico di Euro 2008 era già stato fatto nel 2004. Ora è stato attualizzato, con la collaborazione dell’Uffi­cio federale dello sport e del coordinatore generale dei po­teri pubblici Benedik Weibel. La valutazione del pubblico che assisterà alle partite è ab­bastanza semplice: si conosco­no infatti il numero di biglietti messi in vendita e la capienza degli stadi. Più difficile risulta invece la stima del gran nume­ro di persone che verranno in Svizzera a vario titolo (giornalisti, accompagna­tori, delegati UEFA, ecc.), nonché la frequenza alle proiezioni nelle varie piaz­ze (UBS Arena). Per que­sto sono stati elaborati due scenari, che vanno da un minimo di 2,8 milioni a un massimo di 5,4 milioni di spettatori. Partendo dalla stima che circa la metà de­gli spettatori sarà costitui­ta da residenti, che fre­quenteranno soprattutto le ritrasmissioni nelle piazze, si valutano tra 800’000 e 1,16 milioni di pernotta­menti, di cui tra 500’000 e 640’000 negli alberghi. Ci­fre che confermano le va­lutazioni dello studio citato in precedenza. È probabile che la grande maggioranza di questi pernottamenti sia dovuta a stranieri.
Di conseguenza l’apporto economico maggiore a Euro 2008 sarà dato da questa for­ma particolare di turismo. La spesa, secondo i due scenari si aggirerà fra i 250 e i 400 milio­ni di franchi. Si valuta che la spesa dei soli visitatori stranie­ri darà un contributo tra i 175 e i 250 milioni di franchi alla bilancia svizzera dei pagamen­ti. Gli esperti suddividono così l’apporto delle varie categorie di spesa: 44% per l’alimenta­zione, 30% per il pernotta­mento e 16% per spese nei ne­gozi. Questi visitatori dovreb­bero così produrre fino a 740 milioni di cifra d’affari, cioè quasi la metà della cifra d’affa­ri valutata per tutta la manife­stazione.
L’importanza dell’evento e i riflessi ad esso collegati richie­dono un grosso impegno. Con­federazione, cantoni e comuni (sia dove si trovano gli stadi delle gare, sia le piazze che ospiteranno le UBS Arena) spenderanno globalmente cir­ca 140 milioni di franchi, di cui 70 milioni per la Confederazio­ne (che prevede anche una ri­serva), 70 milioni per le città che ospitano le partite e 10 mi­lioni per gli altri cantoni e cit­tà. In contropartita si prevedo­no entrate fiscali tra 80 e 110 milioni di franchi.
Evidentemente l’impatto eco­nomico più importante sarà nelle città e nelle regioni che ospiteranno le partite, ma an­che in quelle che le varie squa­dre sceglieranno come sede. Per esempio la Germania ha scelto Ascona, ma anche Luga­no ospiterà un campo d’allena­mento della nazionale svizze­ra. A Basilea e Zurigo si avran­no gli impatti diretti maggiori. Lo scenario più importante prevede una cifra d’affari di 170 milioni di franchi, un valo­re aggiunto di 90 milioni e un volume d’impiego pari a 900 posti di lavoro a tempo pieno.
Per conseguire le entrate do­vute a questo avvenimento sportivo sono necessarie parec­chie spese, soprattutto per i poteri pubblici. La sicurezza avrà infatti un ruolo molto im­portante. Il ritorno di immagi­ne per la Svizzera sarà però ri­levante, tanto più che il paese potrà profilarsi a livello inter­nazionale come un ottimo or­ganizzatore di eventi. Per ter­minare si possono ricordare anche le cifre che sono passate dalle casse dell’UEFA nella Coppa Europea organizzata quattro anni fa in Portogallo: entrate per 1,3 miliardi di fran­chi, di cui 200 milioni riversati alle squadre partecipanti, 490 milioni devoluti alle 53 asso­ciazioni membri, 263 milioni a coprire le spese di Euro 2004 e 271 milioni a copertura delle spese amministrative fino al 2008 e alle competizioni gio­vanili e femminili che accom­pagnano l’evento. L’utile netto per l’UEFA è stato quindi di 86 milioni di franchi.

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