19.04.2008 – Corriere del Ticino – Euro 08: e chi non ama il calcio?

UN CICLO DI APPROFONDIMENTI SULLE CITTÀ DELL’ EVENTO

 Ogni volta che la grancassa mediatica annuncia una kermesse sportiva, qualcuno, magari dallo scantinato di casa, crea un sito internet per dirne peste e corna. È un legittimo esercizio di critica. E sta già avvenendo anche per gli Europei di calcio che la Svizzera e l’ Austria ospiteranno dal 7 al 29 giugno. Non ci credete? Allora andate a visitare il blog «Euro08. noblogs.org», dove troverete una ricca antologia di motivi più o meno validi per spegnere il televisore e mettersi il paraocchi per l’intera durata della sfida calcistica. Salutiamo con simpatia anche i dissacratori di Euro 08 che tengono vivo il nostro spirito critico, ma nello stesso tempo, oltre ad offrire tutta l’informazione tecnico sportiva che il torneo richiede e merita, abbiamo pensato di approfittare dell’evento venendo incontro ai desideri «intellettuali» di chi il pallone lo ignora, lo sfugge o lo detesta. Gli Europei, in effetti, sono una straordinaria occasione per parlare di noi. Truppe di turisti sportivi si preparano a conoscere i nostri stadi, bistrot e alberghi. Qualche spirito più coltivato, forse, anche i nostri paesaggi, i musei e i teatri. Ma soprattutto ci saranno milioni di occhi che scruteranno dal video i due Paesi alpini che ospitano l’evento. Per una ventina di giorni la Svizzera e l’ Austria godranno ovunque di assoluta visibilità. Gli «altri», insomma, i non-svizzeri e i non-austriaci, avranno modo di imparare qualcosa su di noi. Ma, viene da chiedersi, e noi, cosa sappiamo di noi stessi? In questo spirito abbiamo pensato di offire una serie di «Primi Piani» che si concentreranno sulle città degli europei: le quattro svizzere (Ginevra, Zurigo, Berna e Basilea) e le quattro austriache (Innsbruck, Salisburgo, Klagenfurt e Vienna). Mentre il nostro settimanale Extra ha già cominciato ad occuparsene affrontando gli aspetti più propriamente turistici, da oggi il Corriere del Ticino vi proporrà una lettura basata sull’attualità sociale e politica e sullo «spirito» delle città che ospiteranno gli incontri di calcio. Un modo per consentire anche agli animi più tiepidi nei confronti dell’agone sportivo di scoprire la ricchezza e la complessità delle città di casa nostra. C. S.

 

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