20.05.2008 – SwissinfoBlog – Chi vincerà l’Euro: Nike, Adidas o Puma?

La competizione di Euro 2008 non si svolge solo sul piano sportivo. È in gioco anche una grande battaglia tra i fabbricanti di articoli sportivi: l”azienda americana Nike, la tedesca Adidas e la francese Puma si contendono il primo rango sul mercato mondiale del calcio.

In prima posizione si trova finora Adidas, che raggiunge un fatturato di 1,2 miliardi di euro all’anno tra scarpe, maglie e altri indumenti indossati dai calciatori. Partner della Federazione internazionale di calcio, la Fifa, e dell’Unione europea di calcio, l’UEFA, il gruppo tedesco beneficia di una situazione privilegiata per pubblicizzare i suoi prodotti: dispone tra l’altro della licenza per la produzione del pallone ufficiale dei tornei. Da alcuni anni deve però far fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita da parte della Nike, che ha assoldato numerose stelle del calcio mondiale per sedurre la clientela a livello internazionale.

I giganti del settore degli articoli sportivi puntano chiaramente sul successo di una delle "loro" squadre ai campionati europei per rafforzare la loro posizione sul mercato mondiale. Adidas fornisce i propri prodotti ad alcune delle selezioni che partono con i favori dei pronostici: dispone infatti di contratti con Germania, Francia, Spagna, Romania e Grecia. Anche la Nike può nutrire non poche speranze di veder trionfare una delle proprie squadre: il gruppo americano è il fornitore ufficiale di articoli sportivi di Portogallo, Olanda, Russia, Croazia e Turchia. La carta migliore nelle mani di Puma sembra essere la nazionale italiana. Il fabbricante francese collabora inoltre con Svizzera, Austria, Polonia e Repubblica ceca.

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One Response to 20.05.2008 – SwissinfoBlog – Chi vincerà l’Euro: Nike, Adidas o Puma?

  1. Filo says:

    Purtroppo non c’è nulla di sorprendente… In qualsiasi ambito si cerca ormai solo un guadagno, e poco importa se per conseguirlo si usa qualsiasi mezzo, di norma poco nobile. Europei di calcio, con migliaia di palloni prodotti da bambini, come la guerra in Iraq, con tante vittime che nulla hanno a che fare con il tanto ricercato petrolio. Intanto, però, tanti managers se la ridono bellamente…

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