30.05.2008 – La Regione – Sarà una grande festa

Di cosa scriviamo: degli Europei che si trasformano in un incubo a causa non del calcio ma di una passione altrettanto nobile
Per chi lo scriviamo: per chi sta già facendo le valigie

di Ferruccio Cainero

Sale la febbre degli europei di calcio, l’attesa si fa spasmodica, sarà una grande festa di popolo, dei popoli.
Ma guardate cosa mi capita. L’altra sera vado a letto e mi sogno che per il mio compleanno fare mo una grandissima festa. Mia moglie stava già pulendo la casa e preparando tutto per gli invita ti. Abbiamo allestito un grill in giardino, casse di birra, luminarie, musica… bellissimo.Ma cosa mi vado a sognare? Mi sogno che per evitare problemi con i vicini, mi metto a fare del le riunioni estenuanti. Alla fine ce la faccio! Per la sera del mio compleanno ottengo il permesso di fare baccano fino alle due di notte. Siccome, però, conosco i miei amici, per fare le cose bene, mi ri volgo ai securitas che mi manderanno due agenti per evitare schiamazzi oltre l’orario previsto. Poi mi viene in mente che con tutta quella birra che scorrerà a fiumi, ci saranno di sicuro tanti amici che non potranno guidare l’auto per tornare a casa. Così ci mettiamo, nel so gno, a preparare dei letti un po’ in tutte le stanze. Ma con tutta quella gente che mangia e beve… se durante la notte qual cuno si sentisse male?
Allora ci mettiamo d’accor do con un medico e ingaggia mo anche un’infermiera e al tri due agenti, che sorveglino le stanze, che non ci sia qual cuno che faccia atti di vanda lismo o che ne so… che mi vo miti in giro dappertutto. Poi, ci sono anche dei tipi che alla festa non li vo glio proprio e così mi metto a redigere una lista per i securini e visto che dovranno chiedere i do­cumenti a tutti, ne ingaggio altri due. Dato che il mio giardino è separato da quello dei vicini, solo da un muretto, bassissimo, per evitare invasioni, nel sogno, abbiamo alzato il muro e sopra ci vole vamo mettere anche dei cocci di bottiglia, di modo che a qualche mattacchione non venisse l’i dea di scavalcare. Però i vicini non volevano per ché dicevano che i cocci di bottiglia sono proprio brutti e quasi ci mettevamo a litigare.

Alla fine ci siamo affittati un cane da guardia perché lo tengano in giardino per quella sera, di modo da scoraggiare eventuali invasori. Abbia mo alzato anche il muretto che dà sulla strada e ci abbiamo tirato su una rete metallica, per evitare che magari i miei amici si mettano a lanciare lat tine di birra in strada. Però i securitas volevano che ci costruissi sopra una garitta in modo che un agente dall’alto potesse tenere sotto controllo tut ta la festa, ma io mi sono opposto, ho detto: “Che cavolo! non voglio che il giardino mi sembri un carcere e poi mi costa troppo”. Così abbiamo tro vato il compromesso di far passare un po’ di cor rente nella rete metallica, per evitare che qualche spiritosone ci si arrampichi e combini chissà cosa. Finalmente il nostro giardino era proprio messo in sicurezza, con due bei muri di cemento e un cane da guardia e la rete elettrificata.

Mia moglie poi, che pensa proprio a tutto, mi ha fatto leggere un articolo sul giornale in cui spie gavano che in occasione di grandi feste, la violen za domestica aumenta del 30 per cento e in genere a esserne vittime sono le donne. Allora abbiamo pensato che sarebbe stato bene avere una o due stanze a disposizione, in modo che se alcuni dei miei amici ubriachi avessero picchiato le mogli, queste avrebbero potuto passarci la notte. Però in casa ormai non c’era più spazio e così ho chiesto in comune se per la notte del mio compleanno mi davano in affitto il rifugio. Me l’hanno concesso, solo che allora ho dovuto ingaggiare altri due se curitas per tenere il rifugio aperto e per garantire che i mariti ubriachi girassero alla larga dal rifu gio, nel caso ce ne fosse bisogno.

A questo punto visto che la casa è piccola, ci sia mo messi a fare delle esercitazioni, simulare una rissa o degli schiamazzi per vedere se sapevamo tutti come comportarci e se c’era abbastanza spa zio per muoverci e intervenire. (Ho dovuto butta­re giù un muro e ampliare una scala). I securitas ci hanno consigliato di simulare anche una rissa con coltelli, perché è sempre meglio pensare al peggio, ma io ho detto che avremmo fatto trovare solo coltelli di plasti ca. I coltelli di casa li nascon deremo in cantina anche le forchette e i cucchiai e anche i bicchieri, i piatti, insomma tutto quello che possa essere usato per ferire. Ci sarà in giro solo roba di cartone o plastica. Inoltre sprangheremo e inchio deremo gli armadi. Allora mia moglie si è messa a piangere, e ha detto che non voleva più fare la festa. I securitas insistevano a dire che qualcu no dei miei amici avrebbe potuto avere un coltello suo e che sarebbe stato meglio perquisire tutti e che quindi bisognava assumere due agenti fem mine per frugare le donne alla fine sarebbero sta ti dodici agenti più un medico e l’infermiera che fanno quattordici, mentre gli invitati una venti na, più mia moglie che piangeva.
Allora ho pensato: invito solo gli agenti, così ri sparmio un sacco di soldi e di seccature anche perché se ci penso bene, a me di questi miei ami ci, che me ne frega!? E mi sono svegliato di so prassalto.

Ho raccontato il sogno, anzi l’incubo a mia mo glie e mia moglie mi ha risposto che mi devono es sere rimasti sullo stomaco gli gnocchi. Ho deciso che non mangerò più gnocchi la sera, almeno fin ché gli europei di calcio non saranno passati.

FORZA E CORAGGIO CHE IL CALCIO È DI PASSAGGIO
QUESTA SERA E DOMANI, ALLE 20.30, AL TEATRO
PARAVENTO DI LOCARNO RECITA FERRUCCIO CAINERO
IN UN MONOLOGO SU SPLENDORI E MISERIE DEL PALLONE VISTI E VISSUTI CON GLI OCCHI DI UNA DONNA

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