Avevamo già parlato della lotta dell’UEFA contro l’ambush marketing in alcuni dei nostri articoli [1 – 2 – 3]. Oggi il Corriere del Ticino riporta la notizia che pure la polizia ginevrina si è fatta prendere con le mani nel sacco. Le forze dell’ordine hanno infatti fatto confezionare 500 magliette e 300 cappellini, che avrebbero dovuto essere venduti quali souvenir agli agenti di polizia, da un fabbricante che non era autorizzato ad utilizzare il marchio dell’unione delle associazioni europee di calcio. Dalla serie: chi è senza peccato, scagli la prima pietra!
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Bella figura da cioccolatai! Fanno rispettare le leggi e poi sono loro i primi a non rispettarle… braccia rubate all’agricoltura!