13.06.2008 – Tio – Nei bordelli di Zurigo le “artiste” scelgono il calcio

ZURIGO – Bordelli deserti a Zurigo durante le partite. Il maschio svizzero, e non solo, preferisce la partita al sesso. E così alle "artiste" non resta che attendere la fine del match nella speranza che i tifosi, o delusi dalla sconfitta o ringalluzziti dalla vittoria, ritornino a frequentare i luoghi del divertimento sessuale.
Ecco le immagini del Falstaff di Zurigo, noto locale a luci rosse, dove ieri sera in occasione della partita Croazia Germania alle ragazze non è rimasto che chiudere i battenti e mettersi davanti ai teleschermi del locale per assistere anche loro alla partita.

Il problema della prostituzione durante le partite di calcio degli Euro 2008 è molto sentito dalle autorità federali, tanto che la polizia e le organizzazione non governative (ONG) hanno deciso di combattere la prostituzione forzata a margine degli europei di calcio con una stra-tegia su due fronti: la polizia per mezzo di controlli e le ONG mediante un’attività di prevenzione e sensibilizzazione. Una decisione che è stata vivivamente raccomandata dal Servizio di coordinazione contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti (SCOTT) dopo aver esaminato quanto successo durante il campionato mondiale di calcio del 2006 in Germania. La Confederazione è disposta a sovvenzionare le campagne delle ONG con un finanziamento iniziale complessivo di 100 000 franchi.

Su incarico dell’Organizzazione del progetto per i poteri pubblici UEFA EURO 2008, SCOTT ha elaborato un rapporto che valuta le esperienze effettuate durante il campionato mondiale in Germania. L’esame dimostra che il paventato aumento della tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale (prostituzione forzata) non si è verificato. Mentre prima dell’evento si era ipotizzato che sarebbero state 40 000 le donne straniere costrette a prostituirsi in Germania, sono state infine individuate 26 vittime della tratta di esseri umani. Secondo fonti ufficiali, soltanto cinque casi presentano un legame diretto con il campionato del mondo. 25 delle 26 vittime erano donne e nessuna era di età inferiore ai 18 anni.

RED

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