Direzione del ‘New Orleans’ e Municipio del Borgo: inaccettabile iniziativa privata del ‘Seven Village’
Momenti di grande tensione domenica sera sul lungolago di Ascona con il Festival jazz in pieno svolgimento. Verso le 23 al “Villaggio Seven” in zona Cincillà è letteralmente scoppiata una festa techno con ragazze in bikini e una musica a volume altissimo che ha praticamente annichilito gli artisti del poco lontano Stage Elvezia. Una festa, si sarebbe poi capito, lanciata in concomitanza con la fine degli Europei di calcio. I vertici di JazzAscona, sulle prime increduli di fronte alla mancanza di rispetto dimostrata dai responsabili del locale pubblico ( di proprietà del multimilionario Stefan Breuer, ormai quasi plenipotenziario della “ movida” notturna asconese) hanno impiegato alcune decine di minuti prima di riuscire a far interrompere la baldoria. In quegli attimi concitati si è parlato persino di dimissioni del direttore artistico Gilliet (dimissioni poi prontamente rientrate). « Confermo che dopo la partita c’è stata, diciamo, un’appendice non prevista al “Seven Village” – dice il direttore esecutivo di JazzAscona, Luca Martinelli–. La cosa è proseguita per parecchi minuti e ha generato una certa tensione. È chiaro che situazioni simili sono inaccettabili per una moltitudine di motivi.
Si tratta ora di essere tutti uniti, autorità in primis, per fare in modo che non capiti più » . Persino l’imperturbabile Nicolas Gilliet domenica ha perso le staffe: « Mi sono sentito profondamente offeso e per questo ho minacciato di dimettermi. La situazione era talmente imbarazzante e spiacevole per tutti che non c’erano risposte adeguate se non quelle sopra le righe. Così ho dato in escandescenze. Mio dovere è difendere il festival, i musicisti, la qualità e la cultura. Non mi rimaneva, purtroppo, che alzare la voce. A questi livelli non voglio arrivare perchè non mi sento a mio agio. Per fortuna abbiamo poi avuto tutto l’appoggio e le rassicurazioni da parte dell’autorità comunale ».
Un appoggio confermato dal sindaco Aldo Rampazzi: « È evidente che è stato superato ogni limite e che non ci sono scusanti per quanto accaduto. Ascona sostiene con tutte le sue forze il Festival jazz, di cui è sponsor da 24 anni. Non vogliamo né possiamo danneggiarlo. Faremo tesoro di quanto è capitato domenica e con chi ha esagerato saremo molto chiari »