Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Avevamo già parlato della lotta dell’UEFA contro l’ambush marketing in alcuni dei nostri articoli [123]. Oggi il Corriere del Ticino riporta la notizia che pure la polizia ginevrina si è fatta prendere con le mani nel sacco. Le forze dell’ordine hanno infatti fatto confezionare 500 magliette e 300 cappellini, che avrebbero dovuto essere venduti quali souvenir agli agenti di polizia,  da un fabbricante che non era autorizzato ad utilizzare il marchio dell’unione delle associazioni europee di calcio. Dalla serie: chi è senza peccato, scagli la prima pietra!

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04.06.08 – CdT – L’ UEFA bacchetta Ginevra per Euro 2008

La polizia cantonale aveva fatto confezionare magliette ricordo da un fabbricante che non era autorizzato ad utilizzare il marchio ufficiale dell’ Associazione


La polizia ginevrina si è fatta bacchettare dall’ UEFA. In vista del campionato europeo, le forze dell’ordine hanno fatto confezionare 500 magliette e 300 cappellini speciali, che avrebbe­ro dovuto essere venduti quale «souvenir» agli agenti e ad altri collaboratori.
Problema: il fabbricante che è stato scelto non è autorizzato a utilizzare il marchio dell’ Unio­ne delle associazioni europee di calcio.
La vicenda, di cui ha riferito «La Tribune de Genève» nella sua edizione di ieri è stata scoperta dalla brigata della polizia incari­cata di lottare contro le contraf­fazioni, che è stata «colta da un dubbio».
«Dopo le necessarie verifiche, ab­biamo bloccato tutto», indica il portavoce della polizia Philippe Cosandey, secondo cui la svista è stata commessa «in buona fe­de ».
La polizia – precisa il portavoce dlela polizia ginevrina – suppo­neva che il fornitore ginevrino, con il quale collabora da tempo, figurava fra quanti sono autoriz­zati a utilizzare il marchio del­l’ UEFA. L’errore è venuto a costa­re 10.000 franchi.
«Fortunatamente, l’ UEFA non ha chiesto la distruzione delle ma­gliette e dei cappellini. Esse sa­ranno impiegate nell’ambito di manifestazioni a carattere pro­mozionale della polizia», precisa Cosandey.

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03.06.2008 – SwissinfoBlog – Birra e calcio

Il prezzo della birra nelle zone ufficiali dei tifosi sta creando non pochi malumori tra i tifosi austriaci. Gli amatori di calcio e del biondo nettare dovranno infatti pagare di più rispetto ai loro omologhi elvetici.

A Basilea e a Berna, quattro decilitri di birra saranno venduti al prezzo di 5 franchi, mentre a Vienna per la stessa quantità bisognerà sborsare ben 7,30 franchi. Continue reading

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03.06.2008 – TicinOnline – Soggiorno ticinese a 1,6 milioni di euro. Le polemiche in patria: “Troppi lussi, spendaccioni”

Negli ultimi giorni la stampa tedesca ha pubblicato la cifra per le spese sostenute dalla Federazione Calcio Tedesca (DFB) per l’Europeo di Austria e Svizzera: 20 milioni di euro in totale e, secondo il "Die Welt", 1,6 milioni di euro per il soggiorno ticinese. E in Germania scoppia la polemica: "Costi altissimi, i nostri avversari di girone alloggiano in Austria e raggiungono lo stadio in bus, perché noi viaggiamo in aereo dal Ticino?". L’extralusso può essere un boomerang per l’immagine del Ticino che viene ora veicolata dai media tedeschi?

Ascona e tutto il Ticino si preparano ad accogliere nel migliore dei modi la squadra nazionale tedesca, che arriverà oggi in Ticino. Dopo l’accoglienza delle autorità all’aeroporto di Lugano Agno, gli "eroi del cuore" del mondiale giocato in casa due anni fa, si trasferiranno nel Locarnese, dove è tutto pronto per dare il saluto del più cordiale benvenuto. Per il Ticino è indubbiamente un grande onore ospitare una delle nazionali più forti al mondo e che può vantare in bacheca 3 coppe del Mondo e 3 coppe d’Europa. Continue reading

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03.06.2008 – Swissinfo Blog – Attenzione agli amplessi schiavistici

da EURO 2008 Blog VIP di Daniele Mariani

Bideau e Barberis, ce n’è solo per loro! Tocca ora a me riportare un tocco di femminilità in questo mondo così maschilista!

Ho sentito che prima delle partite, nei quattro stadi svizzeri che ospitano l’Euro e sui maxi-schermi disseminati nel paese, sarà proiettato un filmato che denuncia la tratta delle donne.

Volete delle cifre ancor più vertiginose dei burroni delle mie montagne? Secondo il grande ufficio chiamato Organizzazione internazionale del lavoro, circa due milioni e mezzo di persone sono vittime ogni anno della tratta di esseri umani. Sì, avete letto bene, 2,5 milioni! E l’80% di loro sono di sesso femminile. Un commercio che frutta ogni anno circa 35 miliardi di dollari. Continue reading

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Euro08: ricadute economiche per chi?

Dopo alcune settimane dove le testate locali hanno dato parecchio risalto ai vari ambiti legati alla sicurezza durante euro08, in questi ultimi giorni l’attenzione dei media sembra catalizzarsi sugli aspetti prettamente economici di questi europei di calcio. Un evento spacciato da tutti come una gallina dalle uova d’oro che darà un impulso determinante all’economia locale e nazionale. Previsioni decisamente ottimistiche che però non sembrano essere messe in relazione con gli enormi costi (principalmente legati alla sicurezza) che gli europei generano e sui quali vige il massimo riserbo da parte delle autorità.
Una situazione poco chiara che fa sorgere una domanda spontanea:
Siamo veramente sicuri che beneficeremo tutti delle presunte ricadute economiche di questo grande evento sportivo? 

Ecco alcuni articoli sull’argomento apparsi in questi giorni sui media locali:
Euro e Olimpiadi: la grande abbuffata
La pubblicità parassita nell’orbita di Euro08
Euro 2008: festa dello sport, oppure… esercizio di guerra?

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03.06.08 – Swissinfo – La pubblicità parassita nell’orbita di Euro 08

Mentre le sedici squadre si preparano a sfidarsi sul campo di calcio per conquistare l’alloro europeo, molte ditte sfruttano l’evento per contendersi il cuore, lo spirito e soprattutto il borsellino dei consumatori.

Sono davvero numerose le grandi società che hanno scucito svariati milioni per associare la loro immagine ad Euro 08 e assicurarsi così l’esclusiva in veste di sponsor ufficiale. Ma nella giungla della concorrenza, le aziende rivali non sono state a guardare e hanno colto la palla al balzo, facendo capo a forme di promozione alternative, come il cosiddetto "ambush marketing", ossia forme di commercializzazione parassite e clandestine. In buona sostanza chi fa capo a questo sistema, approfitta della visibilità legata ad un grande evento per pubblicizzare una serie di prodotti, aggirando gli organizzatori e le condizioni legate all’uso dell’immagine. Una sorta di marketing selvaggio che sta facendo proseliti.
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01.05.2008 – Il Mattino – Euro 2008: festa dello sport, oppure… Esercizio di guerra?

Sono fondamentalmente due gli elementi centrali del campionato europeo di calcio che si terrà in Svizzera e Austria.

Il primo consiste nella regola che ormai si applica a molte faccende e che recita: i guadagni a pochi privati mentre e le spese se le prende l’ente pubblico. Succede così che da una parte vi sono le squadre di calcio (e i loro giocatori-eroi pagati fior di milioni di franchi l’anno), che vengono alloggiati in alberghi con “quarantamila stelle”, coccolati fino all’inverosimile, trasportati con velivoli privati e treni speciali, tenuti nell’ovatta affinché non i si sciupino le gambe, non affatichino il cuore e non penalizzino la mente, così importante per giocare al calcio. Dall’altra parte, invece, gli organizzatori “per risparmiare” vanno cercando da tempo volontarie e volontari pronti a sacrificarsi prestando servizio gratuitamente per evitare che il budget preventivato venga superato. E allora ecco gli appelli ai giovani affinché si adoperino “gratis e amore Dei” per reggere la coda a questi viziati milionari della palla. Ma questa è solo la prima osservazione.
In secondo luogo vi è il problema della sicurezza. Non si parla ormai che di misure per arginare la violenza, di forze dell’ordine che si stanno organizzando con armi contro sommosse, di esercizi di pronto intervento (tipo quelle in caso di catastrofi), di squadre speciali contro attacchi al gas nervino, di attentati di terroristi islamici. Pronte ad intervenire massicciamente sono anche squadre di poliziotti provenienti dalla Germania e interi battaglioni dell’esercito che dovrebbero assicurare l’incolumità degli spettatori e dei giocatori. A “gumarci dentro” sono i responsabili della sicurezza che sembra si stiano preparando per la guerra. Cose dell’altro mondo.

Dopo la decima fetta…
Le autorità politiche, di polizia e sportive svizzere, a circa un paio di settimane dall’inizio degli Euro2008, hanno capito che attorno al calcio elvetico c’è parecchia violenza. Lo ha capito ora dopo che da ormai una decina d’anni, alla fine di ogni partita di calcio nelle grandi città svizzere (Zurigo, Basilea, Berna, San Gallo, ecc.) ci sono pestaggi, saccheggi e distruzione dei cose pubbliche senza che nessuno abbia il coraggio di denunciarle affermando: “Fermi tutti! Rifacciamo l’esercizio. Se dopo una partita ci sono scontri, la prossima la si gioca da qualche altra parte (o non la si gioca del tutto)”. Come mai non è stato fatto niente finora? E’ molto semplice, perché la Svizzera è diventata il paese della tolleranza. Una tolleranza senza limiti in particolare (in ambito sportivo) per proteggere gli interessi degli sponsor delle squadre di calcio che devono poter fare il loro lavoro, vale a dire vendere indisturbati il loro marchio. La polizia interviene per sedare le risse fuori dagli stadi svizzeri, le assicurazioni pagano i danni dei bambela spaccatutto (alzando poi i premi) e i cittadini non assicurati si portano a casa i danni senza poter dire niente. Tutto questo per poter mantenere la pace in famiglia.
Oggi, a una settimana dall’inizio della manifestazione i responsabili di Euro2008 sono spaventati perché temono di fare una figura barbina davanti al mondo. Troppo tardi, cari signori: la violenza gratuita bisognava fermarla prima. Oggi non possiamo più farci niente.

Ma quanto costerà?
Se pensate un giorno di venire a conoscenza di quanto saranno costati gli Euro2008, vi sbagliate di grosso. Nessuno dirà alla popolazione svizzera quanto è stato speso per organizzare il campionato e per coccolare e difendere i “piedini d’oro” dall’intransigenza della folla. Si parla in effetti di entrate che dovrebbero andare a vantaggio di alberghi, ristoranti, bar, lucciole, taxisti, ecc. Poco si parla invece dei costi che verranno sopportati dall’ente pubblico che poi li andrà a riprendere da chi paga le tasse e che, magari, del calcio se ne sbatte alla grande.

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02.06.08 – La Regione – Euro e Olimpiadi: la grande abbuffata

I due grandi eventi sportivi della prossima estate sono un veicolo pubblicitario unico al mondo

L’estate che ci attende sarà sicuramente calda dal punto di vista degli eventi sportivi. A giugno si terranno i campiona­ti europei di calcio in Svizzera e Austria, mentre ad agosto ci saranno le ancora più attese e discusse olimpiadi in Cina.
Questi due eventi sportivi sono tra i più importanti a li­vello mondiale e ci si attende che siano miliardi i telespetta­tori che vi assisteranno.
Si capisce dunque facilmente come essi rappresentino una grossa opportunità per i grandi sponsor di pubblicizzare i loro prodotti su larga scala attraver­so una vetrina privilegiata. In questo discorso rientrano per esempio Coca Cola, McDo­nalds, così come aziende che vendono abbigliamento o at­trezzature sportive Oltre a generare un enorme indotto economico nei paesi organizzatori di tali eventi ( svariati miliardi di dollari), essi avranno un grosso impatto sul brand e sulle vendite delle aziende che verranno associate a tali giochi. È appunto su que­st’ultimo punto che si focalizze­rà la nostra analisi, cercando di evidenziare quali saranno le aziende che in linea di massi­ma dovrebbero beneficiarne maggiormente in termini eco­nomici e dunque da privilegia­re nell’immediato per i propri investimenti.
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Forza e coraggio: Davide contro Golia

Serata speciale e ricca di contenuti quella tenutasi ieri sera a Locarno. Un momento da non perdere per chi, di questi tempi, desidera sentire qualcosa di originale, assennato e con un po’ di senso critico rispetto al mondo dello sport. 

Come da programma, è stata una lotta fra Davide e Golia, «Nella parte di Golia, il mostruoso, devastante, onnipresente, multimilionario campionato europeo di calcio.»

:: Uno
Si inizia attorno alle 18’00 nella bella sala con i soffitti affrescati della biblioteca cantonale di Locarno. È Giancarlo Dionisio, giornalista sportivo della RTSI ad aprire la serata portando una riflessione sui compensi che i media pagano alle leghe o ai club sportivi per accaparrarsi i diritti di trasmissione degli eventi calcistici, in particolare fa notare la contraddizione in atto nel nostro paese in cui due aziende parastatali (la SRG SSR Idée Suisse vs. la Bluewin Tv di Swisscom) sono in diretta concorrenza, aumentando quindi l’afflusso di denaro pubblico nelle casse dello sportbiz. Anche se le cifre non sono ancora a livello della realtà italiana, la pericolosa tendenza è questa.

Anche il mercato di futuri campioni dal terzo mondo, sottratti per pochi soldi alle famiglie di origine con promesse di fama e gloria trova spazio in sala. È evidente che per uno che ce la fa sono moltissimi i fallimenti, ragazzi giovanissimi estirpati dalla loro terra di origine, non abbastanza talentuosi per diventare campioni, abbandonati nelle periferie delle città europee. Si parla di doping e di condizionamento psicologico, qualche scivolone ideologico sulla questione dell’hooliganismo, per arrivare invece a quella che è a tutti gli effetti la "Magia e la Malia" che il calcio continua nonostante tutto ad esercitare. 

Dionisio confessa di non interessarsi più alla vittoria o alla sconfitta di una squadra, per lui si tratta oramai di lavoro da svolgere, senza eccessivo coinvolgimento emotivo. Continue reading

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