Soriano Osvaldo, Ribelli, sognatori e fuggitivi, Manifestolibri, Roma, 1991
Lo scrittore argentino, nato nel 43, compone in questo libro "un’enciclopedia portatile" dei suoi miti favoriti (calcistici e non) addizionati da una serie di articoli scritti per il quotidiano "Il manifesto" sui mondiali di calcio del 1986. Non si parla solo di calcio, ma di tutto quello che ci sta attorno: emigrazione italiana, dittatura, militari, ricchezza, cinema e poverta.
Galeano Eduardo, Splendori e miserie del gioco del calcio, Sperling e Kupfer Editori, Milano, 1997
Più volte citato in questo blog, Galeando in questo libro, ripercorre la sua esistenza da buon Uruguaiano strettamente legata al calcio. Non essendo in grado di esprimere "con i piedi" la sua passione (si definisce "il peggior scarpone mai comparso nei campetti del suo paese) lo fa con le parole. Lo fa con un rigore (sic!) quasi tassonomico, lemma dopo lemma, attraverso una lunga serie di microcapitoli, sviscera i vari aspetti meno conosciuti e più controversi del gioco del calcio (le miserie), senza però rinnegare il suo personale e smisurato amore per questo gioco: "come spiegherebbe a un bambino cos’é la felicità? – Non glielo spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare".
Soriano Osvaldo, Futbol – Storie di calcio, Einaudi,Torino, 1998
Ancora sul calcio in 19 racconti intrecciati con le vicende di un’argentina vista dal’esilio in Europa dell’autore. Le due faccie del calcio, quello dei campetti poveri dei ragazzini in Patagonia e quello perfetto e miliardario del Maradona. "- Di che cosa parla il libro? Di calcio? – No. Parla dei goal che uno si perde nella vita. – Ho capito. Portami all’ombra, ragazzo, che ti racconto quella del portiere senza mani."
Soriano Osvaldo, pensare con i piedi, Einaudi, Torino, 1995
La recensione è tratta da qui: In questa raccolta di racconti lo scrittore argentino ripercorre tre fasi importanti della sua vita: l’infanzia con l’affermarsi del peronismo; alcuni squarci sulla storia passata e più recente dell’Argentina; il calcio, sua grande passione. Prende così forma un mondo popolato di personaggi immaginari e reali, dove accanto a storie veramente accadute, si dipanano scene surreali come nel caso di un rigore, il più lungo del mondo, che i portieri delle due squadre decidono di far durare ventiquattr’ore: un tempo in cui succede di tutto. Gli anni di Evita e di Peron, le avventure e le stelle del calcio argentino, pezzi curiosi della storia del suo Paese.
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