Riportiamo una feature di approfondimento sulle UBS Arene pubblicata su indymedia.ch
Le hanno chiamate UBS Arene, rifacendosi alla tecnica di marketing del naming right, e dovrebbero rappresentare il quinto stadio svizzero di Euro08.
Uno stadio virtuale,
anonimo e uguale in tutte e 16 le città in cui verrà installato, dove
il campo da calcio non sarà costituito da un manto erboso, ma relegato
a degli schermi televisivi che, per quanto giganti essi siano,
rimangono comunque limitati.
Delle infrastrutture che cambiano radicalmente il modo di fruire lo sport
ed in particolare il ruolo dei sostenitori all’interno dell’evento
sportivo. Viene infatti a mancare la componente tifoso – dodicesimo
uomo in campo – che sostiene e supporta (dal vivo) la propria squadra
durante il match.
Mentre questo aspetto potrebbe in parte essere
giustificato dalla ridotta capienza degli stadi, ben più evidente è il
fatto che le UBS Arene eliminano il rito dell’assembramento spontaneo.
Questi nonstadi infatti colonizzano le piazze (nelle quali vengono
montate) imponendo regole, dispositivi di sicurezza,
comportamenti da tenere, marchandising da indossare e da esporre
cancellando di fatto le piazze dall’immaginario storico di luogo
d’incontro e di aggregazione spontaneo.
Infrastrutture come le UBS Arene trasformano quindi spazi pubblici in avamposti ideologici imponendo un modo di fruire lo sport moderno che in modo inesorabile marcia dritto verso il: Komfort, Kommerz, Kontrolle.
::Euro08: UBS Arene ma non solo::
– euro08.noblogs.org diario da un paese nel pallone
– UBS Arene e Bell: bratwurst e lavoro precario
– UBS Arene: grandi birrerie monompoliste
– In vista un’ondata repressiva generale
– Leggi antihooligans: nuovo strumento repressivo multiuso